Preparazione
Da anni avevo intenzione di visitare Okinawa, bun bu ittai si cita, “cultura e tecnica camminano insieme”… per cui dai primi giorni del 2025, mi organizzo.All’inizio, il gruppo, avrebbe dovuto essere di quattro esperti, passano poche settimane e decidiamo, io , ed un mio allievo, Alberto Piantanida, ingegnere, attualmente residente in Spagna, di partire in due.
Dopo una lunga ricerca, i biglietti del volo, e di conseguenza l’hotel. Mia moglie, si occupa del tour culturale, personalmente delle visite ai dojo ed eventuali interviste a Sensei. Decido, quasi subito, di non intervistare e render visita a nessuno degli ‘stranieri’ che si sono stabiliti nell’isola ad insegnare, preferisco tralasciare le motivazioni di questa scelta.
Mi rivolgo, successivamente a Sensei Giuseppe Meloni, che da molti anni è responsabile in Europa del Shorin ryu Matsumura Seito, supportato dalla moglie Giapponese, Mari, con dojo a Sesto San Giovanni (MI). L’amico e Maestro, mi ha messo in contatto (attraverso Marco), con Kyoko, Allieva diretta del Prof. Masaharu Higa, c.n.9°dan di karate do Shorin ryu, chapter chief Myobu kan Yomitan dojo.
Viaggio al dojo
Purtroppo, il clima delle sette giornate di giugno passate ad Okinawa, è stato sempre improbo, caldo asfissiante e umido, ci hanno seguito costantemente. Per arrivare al dojo in bus, a circa trentacinque chilometri da Naha, dove alloggiavamo, con un traffico intenso, cinquanta fermate e decine di crocevia e semafori, oltre due ore,…arrivati al luogo stabilito, Kyoko, era pronta per portarci, in auto, al dojo.
Dojo e intervista
Arrivati al dojo, indossiamo il karategi, subito ci invitano a portarci all’ingresso dove un tavolo è stato riempito di integratori e simili. Oltre al Sensei, l’interprete, Ryusuke san, con il quale, Alberto, con il Suo perfetto inglese , riesce a comunicare in modo impeccabile. I primi convenevoli, e la consegna di presenti al Sensei. La maglietta E.U.N.K.A European Union National Karate Kung Fu & D.A. 1990), viene indossata immediatamente.
Il Sensei, sfoggia un fisico invidiabile, nonostante i Suoi settant’anni (classe 1955). Da sessant’anni pratica karate, la Sua scuola ha 48 anni di vita. Di Naha, il primo Maestro del Prof. M.Higa, anora in vita; Yoshimasa Matsuda, 10° dan, 87 anni. Il primo capo scuola dello Shoryn ryu, O Sensei Kiyan Chotoku (1870). Ad Okinawa, una dozzina di scuole di Shorin ryu, ed esistono quattro Associazioni, dove si affiliano ‘scuole miste’ di karate.
Come ho citato, il Prof. Masaharu Higa, ha raggiunto il grado di c.n. 9° dan. Il “Suo karate”, segue la linea guida del nijukun, con i suoi principi etici e morali, per elevare la pratica del karate do. Al dojo, si pratica, tre volte la settimana, 1,30 h. c.ca. a lezione. I passaggi di grado, si possono ottenere con merito, o con esame, preparandosi con routine di due ore tri-settimanali.
I praticanti, in linea di massima, sono amatori, tranne alcune eccezioni. Il Sensei, ricorda alcuni studenti, divenuti insegnanti, tra i quali, Maria, una studentessa Toscana che insegna in Inghilterra, Valeria, studentessa Sarda, che insegna in Norvegia. Con Noi, al keiko, dopo l’intervista, troveremo, uno studente Lituano (altissimo), uno Francese ed un U.S.A.!
(A proposito, non dimentichiamo che Okinawa, è stata Cinese, successivamente, durante la seconda guerra mondiale, c’è stata una delle più cruente battaglie e gli Statunitensi, hanno controllato l’isola dal 1945 sino al 1972, quando Okinawa, fu restituita al Giappone). In dojo, un atmosfera, assolutamente tradizionale, alcune foto e articoli, decorano i muri.
Mi salta subito all’occhio, un vaso trasparente, l’habushu. La caratteristica più distintiva, è la presenza di un serpente velenosissimo, l’Habu, una vera vipera epidemica Okinawense, immersa nel liquore. Gli attrezzi per il condizionamento, sono tutt’uno con l’arredo, il parquet è rigorosamente consumato da mille battaglie, ma perfettamente liscio e pulito. Collocati sui gradoni-seduta, assistiamo alle dimostrazioni di kata.
Naihanchi shodan, Passai sho, Tsuken Shitahaku no sai, Shushi no kon dai, Fujite, nonché il kata del Prof. M. Higa, Myoshuken, in una forma personalizzata. Il Sensei, 70enne, è dotato di un kime eccellente, velocità non comune, ed ha eseguito dei mae geri very good. Sono rimasto basito dalle Sue doti e peculiarità psico-fisiche.
Deve dire che anche le esibizioni di sai e bo, delle Allieve Okinawensi, sono state molto apprezzate; gli studenti stranieri, sono sulla buona strada. Alberto, si esibirà con un Gojusho sho Shotokan ryu, io, preferisco non infierire con il kime sul mio gluteo più volte operato, proponendo una tecnica di Goshindo, un kangetsu waza.
In dojo, la consegna dei regali che il Sensei ci offre e i saluti convenevoli tra tutti, non dimentico che l’allievo Francese ci propone i biscotti per il ritorno dalle ferie. Si conclude così, la parte tecnica dell’incontro.
La cena
Il Sensei, ci invita, successivamente, ad una cena da Re, con sushi, pesce crudo, cotto, sfritto, birra orion e sachè ghiacciato, suonando lo sanchin (strumento musicale tradizionale dell’isola di Okinawa, con tre corde, simile ad un banjo occidentale o shimisen Giapponese ed al mandolino di origine Italiana, viene Utilizzato in cerimonie od in occasioni speciali), si cimenta inoltre in “Chon Chon Kijimunaa”, una canzone sulla fata del baniano (ficus benghalensis).
Per finire, una dichiarazione di affetto, amicizia e fratellanza del Sensei, che, chiaramente, accettiamo di buon grado e condividiamo. Sensei M. Higa, inoltre, aveva già pensato di evitarci il ritorno di notte in bus, ed ha chiesto a Kyoko, di portarci in hotel in Naha ! Naturalmente Kyoko non ha voluto assolutamente avere un rimborso ! Che dire, in Okinawa, gentilezza e cortesia, sono all’ordine del giorno! La nostra visita, allo Yomitan dojo, è stata un’esperienza meravigliosa. Grazie Sensei Masaharu Higa, a Te e a Tutti i Tuoi collaboratori e allievi.
Osu
Michele Julitta
