Maestro Roberto Fassi
Il Maestro Roberto Fassi (1935-2014) e’ stato un grandissimo pioniere delle arti marziali in Italia. Un uomo libero, giusto, appassionato, entusiasta, colto e soprattutto capace di perseguire la vera Via della conoscenza.
Il Maestro Fassi praticava le arti marziali come “Hobby”, perché di professione era ingegnere chimico industriale.
Roberto ha dimostrato enorme costanza e serietà nella pratica di diverse arti marziali e discipline orientali come : jujitsu, judo, karate,kobudo,shaolin, taichi chuan e yoga.
Egli rappresenta il modello ideale di praticante di arti marziali, ha saputo cogliere la vera essenza del Bushi Do nella piena libertà di espressione della propria personalità.
La sue grandi forze che lo fecero evolvere così tanto come uomo e come marzialista furono la grande cultura, la forte passione, la libertà e la purezza d’animo.
Il contributo che Roberto diede allo sviluppo delle arti marziali classiche in Italia e’ stato a dir poco eccezionale. Da un lato Roberto si è’ attivato nella ricerca e nel reclutamento (per il l’Italia) dei migliori Maestri orientali. Alcuni di loro sono stati contattati a distanza (via posta) e altri visitati personalmente durante i suoi numerosi viaggi di lavoro in giro per il mondo.
Stiamo parlando di Maestri del calibro di M. Nakayama, T.Kase, H. kanazawa, H.Shirai,T. Tamano e ultimo, ma non meno importante, il grandissimo Maestro Chang Dsu Yao, considerato addirittura uno dei più celebri maestri di Kung Fu dell’ultimo secolo.
Alcuni di questi semi sbocciarono in Italia grazie al Maestro Roberto Fassi, perché tre di questi decisero di rimanere proprio nel nostro paese.
La permanenza nel nostro paese da parte di questi grandi Maestri, doveva necessariamente e giustamente essere supportata e giustificata da una prospettiva lavorativa nell’ambito delle arti marziali.
Purtroppo il Maestro Fassi si trovò a gestire alcune situazioni inaspettate, perché alcuni Maestri si accontentavano di lavorare come insegnanti seguendo con fiducia l’organizzazione di Roberto e le opportunità di espansione che lui creava con animo sincero e generoso. Altri invece non riuscirono a resistere alle grandi opportunità di Business, che una volta inseriti nel contesto, avrebbero potuto sviluppare autonomamente. Questo fu un grande problema per il Maestro Fassi, perché in cuor suo vi era l’obiettivo di unire le arti marziali attraverso un’unica federazione che racchiudesse tutte le discipline, non aspettandosi certo che il demone del denaro e l’ego potessero contagiare anche questi grandi Maestri.
Oltre a ciò, Roberto non si aspettava che ci fosse ancora tutta questa rivalità tra giapponesi e Cinesi e nemmeno che gli stessi Maestri giapponesi fossero così disuniti, solo perché praticavano stili appartenenti a scuole diverse.
Si era reso conto che l’immagine pura del Karate lasciata dal grande M.Funakoshi, in realtà era una grande utopia, che risiedeva nel cuore di questo illuminato Maestro Giapponese. In realtà non c’è mondo più disunito di quello delle arti marziali e fu un grande dispiacere per Roberto.
Nel tempo il Maestro Fassi si rese conto che alcuni Insegnanti non lasciavano liberi gli allievi di frequentare lezioni con altri maestri, ne di praticare altre arti marziali.
Improvvisamente si rese conto che non vi era più alcuna differenza fra il mondo della concorrenza economica e il mondo delle arti marziali.
I Dojo erano come dei feudi, bisognava servire un unico Daimyo e far riferimento ad un unico Shogun e guai a coloro che tradivano questo ordine supremo.
Roberto era troppo libero e puro per sottostare a queste condizioni e a questo indottrinamento insensato. Egli provo’ in prima persona la sottomissione fisica e mentale imposta da questi ambienti malsani e si rese conto che l’immagine del guerriero non era esattamente quella proposta da questi leader. C’è guerriero e guerriero e sicuramente Roberto ha scelto la Via del guerriero di Luce, di Pace.
Si era reso conto di alcuni fanatismi insensati e che non producevano gli effetti corretti.
Egli continuo’ la propria ricerca marziale senza temere il giudizio di nessuno, nemmeno di quei “grandi maestri” che lo rifiutarono per le sue scelte di studiare anche il Kung Fu con il Maestro Chang.
Questa è’ una grande dimostrazione di forza e la sua libera scelta è’ stata ripagata con insegnamenti preziosi da parte di questo grande Maestro cinese.
Il Maestro Chang, insegnando l’arte del Kung Fu ( TAICHI e SHAOLIN), diede a Roberto lo spunto forse più importante, in cui poteva finalmente esprimere liberamente il meglio di se. Era giunto il momento per Roberto di dedicare grande attenzione intellettuale alle arti marziali e di “scaricare su carta” gli insegnamenti ricevuti.
Ebbe inizio un’opera di ricerca incredibile in cui Roberto impiego gran parte della propria vita. La realizzazione di questi libri passava attraverso più aree tematiche: lo studio del cinese per dare spiegazione a tutti gli ideogrammi inerenti al Kung Fu, la sintesi dei principi classici delle religioni e filosofie orientali e la produzione di tutto il materiale fotografico per dare migliore espressione agli aspetti tecnici della pratica.
Un lavoro incredibile!!
Come se non bastasse, il Maestro Fassi si appassiono’ moltissimo anche alla cultura indiana, che ha saputo conoscere da vicino durante i suoi numerosi viaggi di lavoro.
Inizio’ così a praticare lo stile di Yoga della scuola del grande Maestro Iyengar. L0 Yoga è la madre di tutte le discipline orientali.
Il Maestro Roberto Fassi consigliava ai propri allievi di studiare lo Yoga per approfondire l’ascolto di sé e lavorare in maniera molto analitica sulla triade di CORPO-MENTE-SPIRITO.
Lo Yoga diede al Maestro Fassi un ultimo spunto, un’ultima illuminazione della sua carriera marziale: ” tutte le arti marziali devono portare l’essere umano ad evolvere verso la propria natura e a prendere contatto con il proprio “Io” più profondo: lo Spirito.
Ultima ma non meno importante fu la missione umanitaria in India, che si concretizzò con la costruzione di un’intera scuola dedicata ai bambini indiani della città di Mehsana.
Il Maestro Fassi ha esplorato a pieno le culture di tutte le arti marziali classiche ed è’ davvero sorprendente, perché ha percorso a ritroso la Via del Buddismo (Zen, Chan, Dyana).
Egli ha conosciuto il corpo con la dura pratica del Karate giapponese, ha stimolato la propria mente con la vastità del Kung Fu cinese, ha manifestato il proprio spirito con la saggezza dello Yoga, ma la costante di tutta la sua vita fu la grande fede in Gesù.
il suo piu’ grande Maestro.
Marco Renne
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